Nasce nel 1978 per iniziativa di tre architetti:
Riccardo Sarfatti, Paolo Rizzatto e Sandra Severi; ad essi, nel 1984, si aggiunge Alberto Meda.
In questa nascita singolare é possibile individuare una chiave di lettura della storia dell’azienda. Alla base infatti c’é una concezione della progettazione come attività che, definito un problema, permette di affrontarlo con metodo per proporne una soluzione razionale ed effettivamente producibile.
Via E.T. Moneta, 40 20161 Milano
Tel. +39 02 662421 Fax +39 02 66203400
Dice Paolo Rizzatto: “Era e rimane nostra convinzione che sia possibile disegnare lampade belle e che servano alle persone, che illuminino la loro vita”. E’ sulla base di questa impostazione che si sviluppa l’attività dell’azienda. Con una premessa: Luceplan inizia progettando l’illuminazione di ambiente collettivi. Dal castello di Neersen in Germania al Goldhill Center di Singapore, dagli aeroporti di Linate e Malpensa a Milano alla Musikhochschule di Karlsruhe, per citarne alcuni, realizza progetti in situazioni e ambienti di particolare complessità e prestigio. Del resto il gruppo fondatore condivide un’idea di architettura che ne considera la luce parte integrante.
Negli anni Ottanta, in seguito all’esperienza svolta e ai risultati ottenuti, Luceplan é in grado di affrontare il mercato come azienda produttrice di lampade di serie.
Con D7 Rizzatto vince il primo Compasso d’Oro, e questo contribuisce a far conoscere la nuova azienda. Luceplan produce negli anni Ottanta un numero contenuto di lampade, attentamente studiate. Il metodo di lavoro consiste nel definire con precisione il tema e poi lavorarvi a lungo per risolverlo nel modo migliore, disegnando oggetti che, rifiutando ogni compromesso con le mode, abbiano caratteristiche innovative tali da farli durare nel tempo.
Come riassume Sarfatti, “in una fase confusa come la nostra, i prodotti diventano visibili solo se caratterizzati da contenuti innovativi” e aggiunge “design significa realizzare prodotti funzionali, belli e con un prezzo di vendita corretto”.
La ricerca che conduce all’innovazione si sviluppa a vari livelli. C’é prima di tutto una costante sperimentazione sui materiali.
La fibra di carbonio consente la particolare leggerezza di una lampada come Lola, con cui Meda e Rizzatto vincono nel 1989 il secondo Compasso d’Oro, proprio per l’innovazione tecnologica.
Per la celeberrima Costanza, disegnata da Rizzatto nel 1986, il policarbonato, fino allora adoperato per i cruscotti delle auto, viene fatto appositamente produrre in misure e spessori particolari. In questo caso la classica immagine di abat-jour racchiude una tecnologia raffinata e il paralume di policarbonato, serigrafato di bianco con una texture lungamente studiata, diffonde una luce morbida che ricorda le lampade giapponesi di carta di riso. E’ interessante ricordare come il successo di Costanza inizi solo dopo qualche anno, ma poi, come si sa, diventi travolgente.
Luceplan ha attraversato nel corso degli anni una serie di fasi. Dalla prima in cui si dedica all’illuminazione di ambientI collettivi, alla successiva in cui si presenta sul mercato come azienda produttrice di lampade.
Con il successo di prodotti come Berenice e Costanza, si avvia l’espansione anche sul mercato estero e alla fine degli anni Ottanta si ha la riorganizzazione, l’ampliamento e il potenziamento dell’azienda. Oggi ci si trova di fronte a una nuova fase. In seguito a questi ultimi sviluppi, Luceplan pone il tema di tradurre la qualità della sua produzione verso una dimensione quantitativa più ampia in un mercato ormai mondiale. Luceplan ha affrontato questa nuova fase diversificando a sua produzione.
Metropoli, vincitrice del Compasso d’Oro nel 1994, é stato il primo progetto a rispondere alla domanda di apparecchi di illuminazione con un alto contenuto tecnologico, senza sacrificare la qualità della forma, per l’edilizia qualificata. E’ stata seguita prima da Orchestra, con luci armonizzate ai requisiti delle strutture architettoniche, e poi da altri tipi di prodotti della collezione Linearossa.
E’ in corso la messa a punto di linee di prodotto: una per esterni, un’altra di oggetti appartenenti alla storia del design. D’altra parte questo sviluppo ha comportato la riorganizzazione della società e dei suoi uffici, con responsabilità autonome assunte da ognuno; l’estensione dell’informatica e la trasformazione in un sistema di design; la totale introduzione del controllo di gestione, la certificazione di qualità; la riorganizzazione finanziaria e commerciale.
Oggi, quindi, il prossimo passo di Luceplan é chiaro: operare un salto dimensionale, mantenendo la qualità di un design che può nascere solo da un perfetto coordinamento delle diverse funzioni aziendali.
Questo richiede la capacità di mettere a punto una nuova e più complessa modalità di interazione tra progettazione, produzione e distribuzione.
La sfida che Luceplan deve affrontare é affascinante, non solo in se stessa, ma in generale per quelli che, anche se solo dal punto di vista culturale, si preoccupano del design come un tutto.
TOP PRODUZIONE
1980 – CAMPANA, sospensione, P. Rizzatto
1985 – BERENICE, lampada da tavolo, P. Rizzatto, A. Meda
– LUMINATOR, piantana, serie limitata, su disegno di L. Baldessari del 1929, in occasione della mostra a lui dedicata
1986 – COSTANZA, lampada da tavolo, P. Rizzatto
– TRAMA, sospensione, L. Balestrini, P. Longhi
1987 – LOLA*, piantana, A. Meda, P. Rizzatto
1988 – ON OF, lampada da tavolo, A. Meda, F. Raggi, D. Santachiara
1989 – SCREEN, A. Meda, P. Rizzatto
1992 – COSTANZINA, lampada da tavolo, P. Rizzatto
– D19 BAP*, lampada a luce fluorescente per postazioni computer, A. Meda, P. Rizzatto
– METROPOLI*, lampada da parete, A. Meda, P. Rizzatto, R. Sarfatti
1994 – LUCILLA, lampada da tavolo, P. Rizzatto
– OTTAVIA, sospensione, L. Balestrini, P. Longhi
– UNI-LINE*, piantana, A. Meda
– UNI-PLAST*, piantana, A. Meda
– UNI-GLASS*, piantana, A. Meda
– UNI-GLOBE*, piantana, A. Meda
– UNI-REFLEX*, piantana, A. Meda
– UNI-WALL*, parete, A. Meda
– UNI-WALL/GLOBE*, parete, A. Meda
1995 – TITANIA*, lampada a sospensione, A. Meda
– ORCHESTRA*, A. Meda, P. Rizzatto,
1996 – STRIPS, parete e sospensione, Dante Donegani
– PICCOLO TEATRO, piantana, Marco Zanuso
1997 – BLOW – luce-ventilatore a soffitto, Ferdi Giardini,
1998 – FORTE BRACCIO, sistema di faretti, A. Meda, P. Rizzatto,
– GLASS GLASS, sistema di lampade a sospensione, P. Rizzatto,
– POD LENS, sospensione, piantana, R. Lovegrove
– SOLAR BUD, da giardino, ad energia solare, R. Lovegrove
PREMI e RICONOSCIMENTI
– D7, Rizzatto
1987 – Berenice, lampada da tavolo, P. Rizzatto, A. Meda
1989 – Lola, piantana, A. Meda, P. Rizzatto
1994 – D19 Bap, A. Meda, P. Rizzatto
– Metropoli, lampada da parete,
Lamp d’argent SIL
1988 – Costanza, lampada da tavolo, P. Rizzatto
Industrie Forum Design, IF, Hannover
1995 – UNI-LINE, piantana, A. Meda
– UNI-PLAST, piantana, A. Meda
– UNI-GLASS, piantana, A. Meda
– UNI-GLOBE, piantana, A. Meda
– UNI-REFLEX, piantana, A. Meda
1996 – Titania, lampada a sospensione, A. Meda
Lighting Fair
1992 – D19 Bap, lampada a luce fluorescente per postazioni computer, A. Meda, P. Rizzatto
Forum Design, Cosmit Milano
1992 – D19 Bap, lampada a luce fluorescente per postazioni computer, A. Meda, P. Rizzatto