Gruppo di progettisti costituito nel 1932 da:
– GianLuigi Banfi (Milano 1910 – Mauthausen 1945),
– Lodovico Barbiano di Belgiojoso (Milano 1909),
– Enrico Peressutti (Pinzano al Tagliamento,
– Pordenone, 1908 – Milano 1976)
– e Ernesto Nathan Rogers (Trieste 1910 – GardoneBrescia, 1968).
La collaborazione dei quattro architetti (da allora professionalmente noti sotto la sigla formata dalle iniziali dei loro cognomi), iniziata negli ultimi anni degli studi compiuti presso il Politecnico di Milano, si caratterizza fino allo scoppio della guerra per l’impegno nel lavoro urbanistico (piano regolatore della Valle d’Aosta,1936-1937) e per il rigore razionalista di realizzazioni come la Colonia elioterapica di Legnano (1939).
Membri dal 1935 dei CIAM, i BBPR sono in questi anni tra i professionisti italiani più aperti ai contatti culturali internazionali.
Dopo la pausa forzata dovuta alla guerra, che costringe Rogers a rifugiarsi in Svizzera per motivi razziali e vede la partecipazione attiva degli altri alla resistenza antifascista (Banfi, catturato, muore un campo di concentramento), l’attività dello studio riprende con opere come il monumento ai morti nei lager tedeschi (Milano Cimitero monumentale, 1946), fino a realizzazioni di grande impegno come la Torre Velasca (Milano, 1958), considerata il progetto emblematico della rivoluzione formale battezzata Neoliberty.
Di particolare rilievo l’attività pubblicistica e didattica di Rogers, direttore di Domus (1946-1947) e di “Casabella-Continuità” (1953-1964), docente presso le facoltà di architettura di milano e di Venezia. I suoi scritti sono raccolti nei volumi Esperienze dell’architettura (1958), Gli elementi del fenomeno architettonico (1962), Editoriali di architettura (1968).
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